Il Settimanale del Tg regionale dell’Emilia, sabato 25 febbraio ha dedicato il secondo servizio (di Giovanna Greco) del programma al museo dei nasi rossi di Poviglio. Eccone il testo e qualche immagine.
La casa del sorriso diventa museo. Ad abbracciare i turisti del buonumore vestito di tutto clown è Agide Cervi. A Noce, frazione di Poviglio, provincia di Reggio Emilia, lo conoscono tutte le duecento anime e se volete farlo felice dategli del pagliaccio perché Agide e i suoi 5 mila nasini rossi, sono il vero circo mobile. “Nei paesini piccoli, dove non arriva il circo, anche in montagna, nelle colline e nelle frazioni, io faccio il circo. Ho avuto la soddisfazione che i miei bambini che vengono a vedere, partecipano tutti. Facciamo delle attività molto belle e allegre”, dice Agide. La sua prima volta al circo a cinque anni: “La prima volta che sono andato andato al circo avrà avuto 4-5 anni, non ricordo nemmeno, è passato tanto tempo… Siccome mio padre aveva questa passione per il circo, portava me, mio fratello e mia sorella e tutti i giorni io giocavo al circo”. Dagli scaffali ridono divertiti i pupazzetti, tre stanze, una casa, un museo… molto di più, un laboratorio, perché Agide i clown li costruisce: “Questo è un tubo normale e i bambini lo possono usare per tenerlo in equilibrio. Io ho avuto successo con giochi semplici e facili. Ultimamente mi diverto a farli vivere, cioè prendo una bambola normale, inserisco il motorino dentro e le faccio fare tanti movimenti perché in commercio non si trovano clown giocolieri, ne ho costruiti una ventina”.
“Questo è un gioco educativo che ho costruito io: girando in un senso si dà la corrente a un altro motorino e i bambini riescono a capire qual è il senso orario e il senso antiorario”.
Passione che nasce lontano e la racconta chi lo ha seguito passo passo. Il fratello: “Ero io il più vecchio, che faceva il circo con gli animali di terracotta, tutte le carovane, e il telone del circo era un ombrello di quelli neri, e giocavamo…”.
Un amico: “Faceva ginnastiva ai miei figli a scuola, 32 anni fa, molto bravo…”
Lei era un ex atleta: “Sono stato primatista italiano stagionale di salto con l’asta, con la misura di 4.40, nel 1969”, risponde Agide. “Mi hanno chiamato in nazionale, nel raduno prenazionale a Formia e poi purtroppo sono caduto fuori dai materassi, allora purtroppo c’erano i materassi più stretti di adesso, e per questo infortunio, non gravissimo, non ho potuto più continuare e la mia carriera è finita a 19 anni”.
La felice dimora non ha eguali in Italia e neppure in Europa. A contendergli il primato un museo nel lontanissimo Nebraska: “Come numeri siamo vicini, credo di averli superati però non è facile dirlo, bisognerebbe andare a contarli uno per uno”.
Ti osservano migliaia di occhi divisi per categorie: clown di ceramica, in Capodimonte, in resina, in latta, vetro, cemento e in cartapesta. Amore incontrastato che risale agli anni 50.
“Questo è il reparto del legno, quindi ci sono i clown di legno e ce ne sono due particolari: uno è stato fatto 40 anni fa, quindi al tempo di mio padre, e questo è fatto a mano con un coltellino (indica il clown che si può vedere nella foto, ndr) e per realizzarlo ci abbiamo messo una settimana. La mia vita è stata tutto un circo, da quando ero bambino di 5 anni, dai giochi ad atleta di salto con l’asta, che è un atleta acrobata, poi allenatore di salto con l’asta e salto in alto, e poi nell’ultima parte della mia vita ho raccolto tutti i clown della mia famiglia e molti altri li ho comperati io ed ho fatto questo museo del clown dal naso rosso, a casa mia”.
Il video.