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Il Tribunale di Lione ha dato ragione al prefetto di Rhône che aveva ordinato l’eutanasia per i due elefanti “potenzialmente tubercolosi” del circo Pinder. Dovranno essere soppressi perché, secondo il tribunale, c’è rischio di contagio. La decisione, che sta facendo molto discutere e che in Francia viene accolta fra molte e vivaci proteste, è arrivata da poco, anche se non è stata ancora resa nota la data in cui i due pachidermi saranno abbattuti. “E’ una triste vigilia di Natale per Gilbert Edelstein, direttore del circo Pinder”, scrive Le Monde, che sta seguendo con grande attenzione e interesse la vicenda. Ma restano ancora enormi dubbi sulla effettiva pericolosità dei due elefanti e sulla loro reale malattia, ed è per questo che la decisione del Tribunale appare come una mastodontica ingiustizia. Il Tribunale, infatti, non sostiene che i due elefanti siano sicuramente affetti da tubercolosi e però ritiene anche che non sia il caso di approfondire gli esami “perché una certezza non si potrà avere e perché gli esami richiesti dal proprietario degli elefanti sarebbero lunghi, col rischio di mettere in pericolo le persone che venissero a contatto con Baby e Napal”. Si tratta dunque di una motivazione che si richiama “all’interesse generale” ma che non offre garanzie circa la provata pericolosità degli elefanti.
Gilbert Edelstein pare intenzionato a ricorrere in Cassazione: “Dobbiamo salvare Baby e Nepal”, ha ripetuto oggi in un comunicato stampa. “Chiediamo la grazia per i nostri elefanti, almeno fino alla presentazione del ricorso contro la decisione del Tribunale”.
E’ stata creata una pagina Fb dalla quale è possibile spedire un appello al presidente Hollande, fatelo in tanti. Più di 30 mila persone l’hanno già fatto, fra queste anche il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni, che esprime la solidarietà del circo italiano a Gilbert Edelstein e partecipa alla mobilitazione in corso per salvare Baby e Nepal.