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Non è vero che gli animali vengono trattati male nei circhi. «Studi scientifici smentiscono certe bugie degli animalisti». Lo sostiene il professore Ted Friend, che si occupa di Scienze Animali, diplomato al College americano di Scienze comportamentali applicate e ritenuto uno dei massimi esperti in materia, ieri in una conferenza al Senato organizzata da Carlo Giovanardi (senatore di Idea Popolo e Libertà). Friend ha dichiarato che i suoi studi sono stati manipolati e distorti da associazioni animaliste per dimostrare il contrario di quanto accertato. Si tratta di studi «mal interpretati e manipolati – afferma Friend – questa è cattiva scienza, una falsa scienza. La propaganda animalista usa i miei studi per ottenere l’eliminazione degli animali dai circhi». La pensa uguale Marthe Kiley-Worthington, etologo ed esperto di problemi del benessere animale. «Esistono zoo e circhi buoni, zoo e circhi cattivi. Non è nella natura del circo causare sofferenze all’animale. Possono sicuramente esserci delle situazioni negative, ma allora il punto è migliorare quelle situazioni. Sarebbe sbagliato vietare la presenza degli animali nei circhi, ma in Italia avete una buona legge, che dà attenzione agli animali». Giovanardi parte subito all’attacco: «I massimi studiosi mondiali in materia – spiega – hanno categoricamente smentito le tesi degli animalisti, indicando la manipolazione dei loro studi sul benessere degli animali nei circhi, e dicendo che questo è pienamente tutelato, specie in paesi come l’Italia, che ha una normativa avanzatissima in materia. Il Parlamento, che ha da poco votato per il superamento degli animali nei circhi, è stato imbrogliato da una overdose di fake news senza nessuna base scientifica».
Il giornale (a firma di Sara Servadei) pubblica anche una intervista a Derek Coda Prin.
“Le parole del professor Friend per lui sono una vittoria.
Coda Prin, cosa pensa del dibattito che si è scatenato?
«Era ora che se ne parlasse. È dovuto venire Ted Friend dall’America a smentire l’informazione manipolata dagli animalisti. Il nostro lavoro è sostenuto dalla scienza, non dai discorsi da bar».
La legge per il superamento della presenza di animali nei circhi, però, è passata. Cosa farete?
«Non lo sappiamo ancora, dobbiamo capire bene le tempistiche, come muoverci. Per ora è tutto molto confuso».
Da anni si parla del problema. Cosa è cambiato nel tempo?
«Sostanzialmente è cambiata solo la politica. Ogni volta che un politico si accorge di essere in declino, per risollevarsi va in giro a dire che ama gli animali. Spesso ci troviamo a scontrarci con amministrazioni comunali che in campagna elettorale avevano detto che non avrebbero più fatto venire circhi con animali. Però il pubblico continua ad apprezzarci».
La gente quindi continua a venire come un tempo, o non lo fa per sostegno agli animalisti?
«Continua a venire. È grazie ai biglietti degli spettatori se andiamo avanti. C’è una piccola sovvenzione statale, il Fus, ma è un milione all’anno ripartito per 100 circhi: insufficiente a sopravvivere».
In questi anni ha subito molti attacchi da parte degli animalisti?
«Continuamente. E pensare che gli animalisti non fanno niente per gli animali: oggi ci esibiamo e piove, ma nessuno di loro è venuto a controllare come stanno i nostri animali. Ci siamo noi, ovviamente, e basta. Anche durante le festività non vengono, perché sono in vacanza. Per il resto subiamo una vera e propria persecuzione. Siamo l’unica categoria così attaccata, tra tanti che lavorano con gli animali. Ci è capitato anche di essere denunciati, ma abbiamo sempre vinto».
Che animali avete con voi?
«Tigri, leoni, dromedari, lama. Tutti quelli classici del circo».
E qual è la loro giornata tipo?
«Fanno le prove, poi vengono lasciati liberi nei loro spazi appositi. Fanno uno o due spettacoli al giorno, sono accuditi da addestratori preparati».
Ci sono dei controlli?
«Certo, è un obbligo. Sono seguiti dal veterinario e ogni volta che ci spostiamo la sanità pubblica viene e controlla. Senza quel passaggio non possiamo fare spettacoli».
Come vengono istruiti?
«Sono animali nati qui, l’import export è finito da 40 anni. Gli vengono insegnati esercizi molto semplici con delle ricompense di cibo extra rispetto alla razione quotidiana. Molti poi vedono cosa fa la mamma e la imitano».
Con la nuova legge dove andranno?
«Non si sa, perché non esistono centri di recupero per animali come tigri o elefanti. E ovviamente non possono tornare in natura».
È possibile il circo senza animali?
«No, e non è auspicabile che finisca uno spettacolo che al pubblico piace. Per non parlare dei tanti che perderebbero il lavoro. Noi siamo favorevoli, piuttosto, a fare diventare legge le linee guida per la cura degli animali nei circhi»
L’unica imprecisione contenuta nel servizio è che “lo stop a leoni e tigri è già legge”. Il graduale superamento non è uno stop, e andrà riempito di contenuti dal prossimo governo, quello uscente è arrivato ad indicare un generico orientamento. Graduale, cioè? Quando, come e perché? I decreti attuativi dovranno essere scritti da un nuovo governo. Le prese di posizione degli scienziati non potranno non essere tenute in considerazione.