“La strada di Fellini è il film che forse ho amato di più. Mi identifico con quel film nel quale c’è un implicito riferimento a San Francesco. Credo poi di aver visto tutti i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, quando avevo tra i 10 e i 12 anni. Devo la mia cultura cinematografica soprattutto ai miei genitori che ci portavano spesso al cinema.” Ha stupito per i suoi contenuti sociali, morali e religiosi, anzitutto, la lunga intervista che Papa Francesco ha rilasciato a Civiltà Cattolica, nella quale emerge la speciale impronta pastorale del pontefice, segnata dalla misericordia e dall’apertura verso chi è più lontano e in difficoltà (“Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso”). Ma colpisce, fra i tanti temi affrontati, anche la passione del papa per il cinema e in particolare per una pellicola e un regista legati a doppio filo al circo.
Com’è noto La Strada, del 1954 (prodotto da Dino De Laurentiis e Carlo Ponti), fece guadagnare a Fellini l’Oscar per il miglior film straniero nel 1957 (oltre a molti altri riconoscimenti), e inaugurò la nascita di questa categoria di premio. Il saltimbanco Zampanò (Anthony Quinn), Gelsomina (Giulietta Masina) e l’acrobata (il “Matto”) girano con la loro carovana per le polverose strade di un’Italia povera e contadina presentando uno spettacolo più che essenziale, fra vicissitudini tristi, la necessità di sopravvivere gettati in una esistenza che regala poche soddisfazioni. Ma La Strada offre anche una poesia incredibile e filtra il grande amore di Fellini per l’arte del circo.
Ma nell’intervista Papa Francesco chiama in causa molti riferimenti artistici, e un altro in particolare che è in maniera significativa legato al circo: Marc Chagall. Spiega di ammirare Chagall e la sua Crocifissione bianca e il pittore originario della Russia è stato letteralmente stregato dal circo, al punto da dedicargli numerosi soggetti e di descrivere la Genesi come una sorta di allegoria circense.
Infine una curiosità che è anche una gradita coincidenza per il nostro presidente Antonio Buccioni, che in tempi non sospetti aveva manifestato il suo gradimento per La Strada. Nella conversazione dello scorso giugno – Dialogo sul circo e altro – alla domanda su quali film porterebbe con sé sempre e comunque, aveva risposto mettendo al primo posto proprio La Strada. Scoprire di avere gusti in comune col Papa è sempre una piacevole sorpresa.