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di Nicola Campostori

Open Circus è il progetto di “Circo e dintorni” per la diffusione della cultura circense e per il ricambio generazionale nel settore sostenuto dal MiC. Attivo da diversi anni, costituisce un insieme di workshop, conferenze, festival e mostre, ricco e variegato come il circo stesso.

Le Giornate di studio sull’Arte Circense
all’Università Statale di Milano. Foto di Gerti Ibra.

Il circo è un’arte ibrida, nella quale convergono discipline e forme espressive diverse. Anche quando inserito in contesti differenti da quelli canonici, tende a generare eventi che fondono i virtuosismi fisici, musica, danza, teatro, ma anche pittura, scultura, cinema. Forse è per questa sua natura multipla che, quando si tratta di diffonderne la cultura, le iniziative di maggior successo sono quelle eterogenee. Una delle iniziative più centrate sulla multidisciplinarietà è senza dubbio Open Circus, progetto sostenuto dal MiC tramite Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, proprio nel settore delle Azioni trasversali. Creato dall’Associazione Culturale Circo e dintorni, è dedicato alla promozione del circo e al ricambio generazionale nel settore. Sin dai prodromi di Open Circus, quando le numerose attività divulgative di Circo e dintorni non avevano ancora trovato una casa comune nel progetto presentato al FUS, l’approccio aperto alla contaminazione era evidente. Tutto inizia infatti fuori dal tendone e fuori da qualsiasi spazio deputato alle performance live: l’Università degli Studi di Milano che dall’anno accademico 2005/2006 propone il Corso di Storia dello Spettacolo Circense e di Strada tenuto dal Professor Alessandro Serena, direttore artistico di Circo e dintorni, che parallelamente organizza all’interno del Dipartimento di beni culturali e ambientali le Giornate di Studio sull’Arte Circense, un laboratorio che ogni anno nell’arco di una settimana porta in Statale artisti, storici, giornalisti, professionisti di ogni genere mettendoli in contatto coi futuri operatori del live entertainment. Tra i numerosi ospiti passati per le aule di via Noto, Arturo Brachetti, diversi rappresentanti del Cirque du Soleil e Vadim Gagloev, presidente del Rosgostsirk.

Alessandro Serena presenta lo show Una notte per Moira al Teatro Astra di San Donà di Piave. Foto di Erica Poggianti.

A fianco di questo lavoro accademico, confermato anche da una collaborazione con l’Università IULM di Milano che ha fatto dialogare gli studenti con straordinari interpreti circensi (come Viktor Kee), Circo e dintorni realizza eventi di diffusione della cultura circense negli ambiti più disparati. Dal 2015, tutti questi sforzi vengono riconosciuti dal Ministero che comincia a finanziare le attività dell’associazione. Nasce ufficialmente Open Circus. Ancora una volta, è la pluralità a vincere: la forza del progetto è data dalla sua capacità di far incontrare le varie declinazioni del circo (classico, contemporaneo, sociale, di regia, di strada) e di collegare lo spettacolo popolare (coi suoi valori, la sua storia, le sue tradizioni) a soggetti prestigiosi della filiera culturale: i più rilevanti teatri, festival e appuntamenti internazionali, gli istituti attivi nel sociale e i centri di formazione d’eccellenza. Sempre all’insegna dell’intersettorialità, Open Circus tiene assieme teoria e pratica: organizza e partecipa regolarmente a conferenze e lezioni sul circo in Italia e nel mondo e le affianca a corsi di discipline circensi su più livelli, da laboratori ludico-didattici per bambini a masterclass per professionisti coi più grandi nomi dell’intrattenimento dal vivo (David Larible, i Black Blues Brothers e i Dekru, per nominarne solo alcuni). L’impresa si muove dal locale al globale: avendo la sua sede operativa a San Donà di Piave, il primo target di riferimento è quello del Veneto orientale, nelle cui scuole e associazioni realizza lezioni di circo tenute da trainer kenioti, cubani, ucraini; Circo e dintorni cura inoltre i workshop di questi artisti nei teatri e nelle rassegne nelle quali si esibiscono trasformando ogni singola occasione in un tassello di un percorso unitario che dà regolarità alla promozione del circo presso i giovani e i pubblici meno avvezzi a questo genere. Grandissima attenzione è data al territorio, inventando sempre nuovi modi per coltivare un terreno fertile per far crescere la cultura circense presso i giovani e i nuovi pubblici. Il più importante evento di questo tipo è il Festival Open Circus, rassegna di teatro-circo e di strada a San Donà di Piave dedicato a Moira Orfei. Una manifestazione che non si limita a presentare show scelti tra i più interessanti del panorama contemporaneo ma li integra in un percorso di audience development che prevede anche conferenze, incontri con gli spettatori e attività per le scuole del territorio. Per l’occasione è stato istituito il Premio Moira, una riconoscenza destinata alle figure dello spettacolo dal vivo che si sono contraddistinte per la qualità dimostrata e per la comunanza coi valori della Regina del Circo. Il Festival ha prodotto anche uno show, Una Notte per Moira, andato in scena al Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piave. E come poteva non essere un insieme armonico di contributi differenti? Dallo storytelling sull’affascinante storia del circo alle musiche dal vivo ispirate all’arena di segatura, passando per performance di artisti provenienti da tutto il mondo, esibizioni dei giovani del territorio e proiezioni di interviste, spezzoni cinematografici, documenti rari e aneddoti gustosi. L’omaggio a Moira si è espresso anche con la mostra Moira La Regina: un tributo fotografico al simbolo del circo italiano (corredato di locandine, costumi e memorabilia) che segue il cammino artistico della celebre Orfei descrivendone la poliedricità e raccontando un personaggio a tutto tondo grazie a immagini celebri (esposte al Guggenheim di New York) e scatti più privati che fanno scoprire le varie sfaccettature di Moira. Il Festival Open Circus ha ottenuto un buon esito di pubblico e critica ricevendo, tra le molte recensioni positive, quelle del Venerdì di Repubblica, del Corriere della Sera e di Gente, che ha parlato di “Un omaggio incantato all’indimenticabile diva. Una mostra favolosa”. La quarta edizione (dicembre 2023) ha previsto, tra le altre cose, l’allestimento di Stelle del circo per Moira, nuovo tributo spettacolare alla Regina del Circo eseguito da grandi nomi circensi internazionali.

La mostra Moira la Regina

Nel tempo, l’obiettivo di Open Circus è rimasto quello di connettere circo classico e circo contemporaneo, valorizzando entrambi i poli e insistendo su un’interpretazione del ricambio generazionale come strumento di proseguimento e sviluppo dell’arte circense verso nuove direzioni tenendo salde le radici dalle quali proviene. In questo senso si sono mossi due tra gli ultimi progetti europei nati in seno a Open Circus: JR Circus, supportato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, ha previsto la creazione di uno show circense ispirato a Romeo e Giulietta realizzato grazie alla mobilità artistica di giovanissimi studenti di circo italiani, rumeni e inglesi; sostenuto dal programma Erasmus+ della Commissione Europea per la cooperazione nell’innovazione e nello scambio di buone pratiche nell’ambito del capacity building dei giovani, Youth Acrobata World è stato un percorso formativo tenuto da docenti universitari e professionisti d’alto livello per operatori giovanili di Kenya, Colombia e Italia. Ad oggi, Open Circus ha avvicinato al circo migliaia di persone nel mondo, la maggior parte delle quali giovani. Oltre tremila studenti universitari e altrettanti bambini e adolescenti hanno preso parte alle azioni di questo progetto, senza contare le migliaia di visitatori delle esposizioni e di partecipanti ai meeting e ai laboratori. Se il domani del circo, come sempre, si preannuncia ricco di idee, suggestioni, traiettorie che si incrociano, anche il futuro della sua diffusione poggerà sulla commistione e sull’interazione tra identità, professioni, correnti differenti.

La Storia (del circo) siamo noi

Oltre a Open Circus, Circo e dintorni ha realizzato altre iniziative di diffusione della cultura circense. Il più recente è La storia (del circo) siamo noi. Un’indagine sul panorama contemporaneo dello spettacolo popolare, sostenuta dal FNSV nell’ambito dei progetti speciali 2023, che restituisce un senso globale di cosa significa fare circo ai nostri tempi. La storia (del circo) siamo noi ha sostituito il freddo studio dei dati con l’immersione nella materia viva oggetto di studio: sono stati infatti coinvolti direttamente i protagonisti del live entertainment, andandoli a trovare nei luoghi naturali delle performance, ovvero i festival di circo e arti di strada, nonché i teatri sedi delle loro esibizioni. Attraverso una serie di interviste, unite alla compilazione di dossier, foto e video, le compagnie di circo italiane e internazionali sono state guidate in una presa di coscienza sui propri mezzi espressivi e sul proprio posto nel mercato dello spettacolo dal vivo italiano e internazionale. Il materiale raccolto è stato filtrato e sistematizzato, realizzando una ricerca capace di tenere assieme analisi registiche, drammaturgiche e creative e la testimonianza delle condizioni pratiche nelle quali si muove il circo, tra burocrazia, allestimenti e progettualità. La storia (del circo) siamo noi ha stimolato tutti i soggetti coinvolti a ragionare sulla propria linea artistica, sulla poetica e sulle scelte pratiche, facendo confrontare tra loro le diverse realtà e mettendole in relazione col mondo accademico e con quello degli storici e di altri operatori del settore. Il progetto ha previsto infatti dibattiti pubblici, tavole rotonde, convegni nei luoghi del sapere. Tra di essi, la presentazione durante le Giornate di Studio sull’Arte Circense all’Università degli Studi di Milano. Gli esiti de La storia (del circo) siamo noi saranno inclusi in un volume che per la prima volta approfondirà anche il presente del live entertainment in Italia. La principale fonte dalla quale partire è stata Storia del circo di Alessandro Serena; pubblicato nel 2008 da Bruno Mondadori, questo manuale è servito a migliaia di studenti e appassionati per conoscere in maniera completa l’intrattenimento popolare di tutto il mondo. Il progetto è intervenuto per aggiornare il libro includendo la ricognizione della situazione italiana e internazionale sviluppatasi negli ultimi anni. La nuova edizione sarà stampata dalla casa editrice Odoya, specializzata in saggistica negli ambiti dell’arte e dello spettacolo. Questo lavoro, oltre a fornire dati indispensabili per pensare alle politiche culturali del nostro paese, è utile a chi vuole orientarsi con maggiore cognizione di causa nell’immenso universo dello spettacolo popolare e agli stessi operatori circensi che ottengono una vasta quantità di spunti e osservazioni dalle quali trarre ispirazione.