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L’Accademia del Circo sbanca anche nel cheerleading

Elisa Mutto e Giorgia Tosi
Per molti è una novità assoluta, ma tanti giovani già lo praticano anche in Italia, seppure la patria del cheerleading sia l’America. E’ una disciplina sportiva che mette insieme coreografie composte da elementi di ginnastica, danza e stunt (da stuntman, cascatore, o meglio acrobata particolarmente esperto in cadute, tuffi e salti e per questo utilizzato nei film per girare scene pericolose). Dell’Accademia del Circo di Cesenatico (che da domani al 10 giugno propone i suoi saggi di fine corso) si conoscevano fino ad oggi gli ottimi risultati raggiunti nelle discipline classiche e i trofei vinti dai suoi allievi nei vari festival internazionali. Ma la notizia è che due allieve esterne, il 22 maggio scorso, hanno vinto il Campionato italiano Gheerleading e Dance che si è tenuto a Cesenatico, sulla Riviera Romagnola, nella cittadina che a lungo ha ospitato l’Accademia. Si tratta di Elisa Mutto e Giorgia Tosi, che seguono i corsi sotto allo chapiteau di via Francia, essendo anch’esse veronesi, e dove hanno messo insieme un numero che ha convinto la giuria facendola decidere di assegnare loro il primo premio (categoria Open-Free Style, Duo).
Elisa e Giorgia erano accompagnate dal loro istruttore, anche lui particolarmente contento dell’obiettivo centrato: Yanckov Lachezar, che fa parte dello staff degli insegnanti dell’Accademia guidata dal presidente Egidio Palmiri e diretta da Andrea Togni. Lachezar dal 2005 è insegnante professionista di acrobatica ed equilibrismo presso l’Accademia d’arte Circense e segue i corsi di specializzazione in acrobatica, tessuti e cerchi aerei, equilibrismo, verticalismo, salti a terra, trapezio a due, e segue anche i percorsi di diploma dei futuri artisti lavorando con varie fasce d’età (bambini dai 7 anni, ragazzi e adulti).
Vediamo di capire meglio cos’è il cheerleading. L’atleta che pratica il cheerleading a livello agonistico si chiama cheerleader, ma c’è anche la variante del dance breakets, ed è colei che prima, durante e dopo le partite, esegue coreografie che servono ad incoraggiare le formazioni e ad aumentare il tifo. Un genere diventato famoso una decina d’anni fa a seguito dell’uscita del film Ragazze nel pallone, e poi ripreso in telefilm, reality show e addirittura in videogiochi della Nintendo.
In azione
I primi vagiti di cheerleading avvengono negli Stati Uniti alla fine dell’800, quando durante alcune partite il pubblico cantava insieme per incitare le proprie squadre e il 2 novembre 1898 è passato alla storia come giorno della nascita del cheerleading organizzato, perché lo studente Johnny Campbell diresse il tifo del pubblico. E, strano a dirsi, nacque come attività prettamente maschile, ma dal 1923 nelle squadre di cheerleading cominciarono ad entrare anche le donne ed oggi la quasi totalità dei cheerleaders sono di sesso femminile.
La premiazione
Negli anni Ottanta le uniformi delle cheerleaders si fecero più succinte e alle coreografie, sempre più elaborate, si aggiunsero passi di ginnastica e acrobazie da stuntman. L’exploit viene associato alle competizioni nazionali di cheerleading studentesco nel 1983 in America. Anche in Italia sono ormai tantissimi gli amanti del cheerleading.