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International Salieri Circus Award. Le arti in festival in accordo con l’inclusività

di Antonio Giarola

L’esperienza dell’International Salieri Circus Award, un festival nato con la scommessa di connettere circo e musica d’arte che, edizione dopo edizione, si arricchisce di proposte sempre più inclusive, diventando davvero un Salieri “per tutti”, raccontata dal suo ideatore e direttore artistico Antonio Giarola.

L’opening act del Salieri Circus Award 2024 (foto di Gaby Merz)

L’International Salieri Circus Award è nato quasi per caso perché, all’apparenza, sembrava un progetto
“folle”: chi mai può avere il coraggio di accostare il nome di un compositore classico al circo? Del resto, agli occhi dei puristi in musicologia, questa appare certamente come un’operazione “blasfema” per la poca considerazione che genericamente si ha dell’arte circense, considerata dalla stragrande parte dell’opinione pubblica poco più di un’animazione. Eppure, con la nascita in Canada del Cirque du Soleil divenuto oramai il simbolo mondiale del nuovo circo, ispirando tante produzioni e moltissimi artisti, è in corso una trasformazione estetica che con l’aiuto di unnumero crescente di nuove scuole di acrobatica e più in generale di teatro-circo in tutta Europa, sta diventando una realtà concreta. Ed è per questo che l’arte circense oggi, una volta “pulita” dalle retoriche del passato, può divenire un vero motore per produrre bellezza.

CELLO (Foto Gaby Merz)

Un festival promotore di tutte le Arti.

Queste considerazioni sono alla base della “sostanza progettuale” concepita all’interno dell’Associazione Nazionale Sviluppo Arti Circensi (ANSAC), che sin dalla nascita nel 2021, contraddistingue l’International Salieri Circus Award, un festival che con il supporto economico del Ministero della Cultura e dell’Amministrazione Comunale, si fa promotore, attraverso l’utilizzo di aree espositive museali ma anche private, di tutte le arti figurative, dalla fotografia, alle installazioni, al teatro, sino alla moda, alla poesia e in futuro il cinema. Il tutto con il coinvolgimento attivo delle scuole del territorio e di artisti di chiara fama.


Un festival in costante crescita

Ovviamente in questi anni il festival è cresciuto in popolarità per l’alta qualità degli artisti selezionati (nella scorsa edizione tra oltre 600 candidature), l’utilizzo di un’orchestra sinfonica di trenta elementi diretta dal maestro Diego Basso e il prestigio della location, il Teatro Salieri che se da un lato non permette l’esecuzione di grandi act circensi, dall’altro può enfatizzare la bellezza contestualizzandoli in scenografie digitali in altissima definizione.
In quest’ultima edizione, in particolare, si è fatto un ulteriore passo verso la creazione di un vero
“metateatro” con la figura di un gran cerimoniere-attore, Andrea Castelletti che ha impersonato il
ruolo di Antonio Salieri rendendo la presentazione del festival un interessante dialogo con il pubblico.
Dal punto di vista competitivo, 22 act in rappresentanza di 21 Paesi per un totale di oltre 100 artisti comprendendo ballerini e orchestrali, tre giurie qualificate (una tecnica, una critica ed una musicale) in rappresentanza di 10 Paesi e il sold out in tutti gli spettacoli, sono il biglietto da visita qualitativo che contraddistingue la crescita della quarta edizione.


Un festival che ricorda il passato del Circo e guarda al futuro
Sin dalla sua prima edizione, con la collaborazione del Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi (CEArtisiom DAC), sono state realizzate specifiche mostre in omaggio a personaggi del mondo circense, presso il Museo Fioroni e curato la pubblicazione di un’opera editoriale che nell’edizione
2024 è stata dedicata alla famiglia di Nando Orfei. In parallelo il festival, attraverso una propria Accademia
(la Salieri Circus Academy) collabora con varie scuole nazionali ed internazionali per la realizzazione di una ouverture dedicata ad Antonio Salieri, inedita e differente in ogni edizione. Quest’anno, attraverso la collaborazione con la compagnia tedesca Scenic Circus, è stata la volta della scuola del circo di Kiev con il supporto dello stabile circense di Budapest per mettere insieme giovani artisti ucraini e italiani.

Mikail Karahan vincitore del Salieri d’oro 2024 (Foto Gaby Merz)


Un festival che promuove la lotta contro le disuguaglianze sociali
Tra i valori di cui il festival va fiero è l’inclusività con l’intento di renderlo fruibile sia ad artisti e persone
con disabilità. In passato si sono invitati sul palco artisti con disabilità, ma in quest’ultima edizione
l’iniziativa “Salieri per tutti” ha operato ancor più concretamente riservando dei posti del teatro
ad un gruppo di non udenti ed uno di non vedenti e, grazie a specifici interpreti, hanno avuto la possibilità
di partecipare agli spettacoli con la stessa intensità ed emozione di un qualsiasi altro spettatore.
La collaborazione con la sezione provinciale di Verona dell’ENS (Ente Nazionale Sordi) e la sezione provinciale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) si è rivelata proficua e ci ha permesso,
come produttori del Festival, di ampliare la nostra visione convinti che l’inclusività cominci dai piccoli
gesti che ognuno può fare secondo le proprie capacità. Il tutto all’interno di un abbraccio artistico virtuale,
senza confini politici, di 22 cuori/scultura di artisti internazionali, vere e proprie installazioni colorate
facenti parte del progetto “HeartBeats” che permette al festival di crescere con il supporto di mecenati e di
fare beneficenza a due associazioni locali che offrono supporto a persone con disabilità e donne affette da
tumori al seno. In sostanza, l’International Salieri Circus Award è un festival “speciale” in nome del circo e della musica d’Arte, che racchiude in sé un mosaico di arti eterogeneo che mi piace definire “immaginifico” e che forse mai, prima d’ora aveva interagito con tanta forza, colore e clamore.

Overtoure (Foto di Gaby Merz)