Skip to content Skip to footer

Il circo italiano merita la vetrina Expo. Lettera aperta di Liana Orfei

Il testo integrale della lettera che Liana Orfei ha inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro Franceschini.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Dr. Matteo Renzi

Al Ministro dei Beni ed Attività Culturali e del Turismo
On. Dario Franceschini

Oggetto: Expo 2015 – Milano

liana-orfei-goldenNon mi aspettavo che il più grande evento culturale e promozionale del nostro paese venisse inaugurato e rappresentato da una compagnia canadese, seppur prestigiosa quale il “Cirque du Soleil”, con una erogazione mi pare di 8 milioni di euro da parte del Commissario unico dell’Expo milanese dr. Giuseppe Sala.
Non mi pare che sia stata fatta una gara o si sia interpellata la migliore espressione del Circo italiano rappresentata dagli Orfei, Togni e Casartelli, tanto per citare i più famosi, segno della poca considerazione in cui si tiene il Circo Italiano, che da sempre ha dettato stile e storia nel mondo intero.

Ricordo quando con Federico Fellini, unitamente ai miei fratelli, inventammo nel 1975 “Il Circo delle Mille e una notte” la prima espressione al mondo di circo a tema, dove sono intervenuti nella realizzazione Danilo Donati premiato con 4 Oscar cinematografici, con le sue meravigliose invenzioni di macchine scenografiche e di costumi straordinari, e la geniale regia e coreografia di Gino Landi che organizzò uno spettacolo con oltre 150 artisti in scena, evento visto da tutto il mondo compresi i due fondatori del futuro Cirque du Soleil.

Signor Presidente del Consiglio, Ella in questo ultimo periodo di storia italiana ha invocato una maggior fiducia nello spirito di reazione degli italiani alle avversità, di credere di più in noi stessi per superare la tremenda crisi che ci attanaglia. Che siamo i migliori né secondi a nessuno. Noi apprezziamo e stiamo confidando in Lei perché il cosi detto “Made in Italy” si imponga sempre di più nel mondo. Ma restiamo alquanto perplessi quando si tocca la culla della cultura rappresentata dal Circo nei suoi lunghi secoli di espressioni, le più varie, e dove i nostri antenati ed i contemporanei fanno ancora scuola nel mondo, di non essere interpellati e di conseguenza umiliati di fronte a queste scelte sì di una grande scuola, ma pur sempre canadese ed in fase di declino, come dalle ultime dichiarazioni del Cirque du Soleil che dice di dover lasciare le loro produzioni circensi perché in netto calo di spettatori.

Noi non ci reputiamo figli di un dio minore, e per quanto ci riguarda, la vicenda Expo 2015, non abbiamo avuto sentore di come sono state scelte le varie rappresentazioni spettacolari che devono, e ripeto devono, essere rappresentate dal meglio che l’Italia offre in tutti i suoi campi artistico-culturali.
Speriamo che in questo ci dia una mano il dott. Raffaele Cantone, per rassicurarci sulla correttezza delle scelte commissariali.

Ci aspettavamo un salto di qualità con una produzione ad hoc che siamo capaci di fare e saremmo ancora in tempo per offrire al mondo che verrà a trovarci la nostra concezione di Circo Contemporaneo e tradizionale, anche usando una forzatura senza l’uso di animali, unendo le grandi famiglie circensi italiane che hanno fatto storia e scuola in ogni occasione, chiamando e coinvolgendo i giovani talenti del cinema, della danza, del teatro e della musica, uno spaccato multidisciplinare che da sempre il Circo italiano esprime e applica.

Confidiamo anche nel Ministro dei Beni Attività Culturali e del Turismo, on. Dario Franceschini, che si faccia portatore e difensore di un’arte di grande prestigio come quella circense ma così poco apprezzata in Italia dalle sue Istituzioni, al contrario di come succede in tutto il mondo.

Pienamente fiduciosa che questa non rimarrà lettera morta, ci aspettiamo da Lei un attestato di giustizia in questo paese che sembra averla assolutamente smarrita.

Con stima invio i miei più cordiali saluti

Liana Orfei

Roma, 26 gennaio 2015