di Claudio Monti
Il circo mi ha sempre appassionato e convinta come sono di non essere l’unica, ho presupposto che affascinasse anche gli altri… Inoltre il tema aveva la pretesa, non sempre colta, di allargarsi, di andare anche all’esterno del tendone, per cogliere qualche particolare di quel grande spettacolo di cui facciamo parte tutti i giorni. Era un tema che voleva anche provocare, vedere chi poteva andare oltre e cogliere a pieno il titolo “animali da circo”.
Qual è stata la risposta che avete ottenuto e come valuta i lavori pervenuti?
La risposta è stata maggiore di quello che mi aspettavo: 940 tra illustrazioni e fotografie e parecchi testi, che invece solitamente erano molto pochi. Li valuto in base al mio gusto, lo so che sembra poco democratico, ma è una rivista gratuita fatta per puro piacere e poche pretese, che sta andando molto bene. Tengo conto delle capacità tecniche ma soprattutto di quelle espressive, della capacità di cogliere il tema e la sottile ironia che mi piace ci sia in Illustrati, che non vuole essere manifesto di nulla ma è volutamente libero da qualsiasi vincolo.
Si rivolge a tutti, principalmente agli appassionati di illustrazione, ma credo che possa piacere a chiunque ami il disegno, la letteratura, le manifestazioni della cultura in genarale e che non abbia troppi limiti nella propria tolleranza.
Perché Logos ha deciso di puntare sull’illustrazione e quali risultati sta ottenendo?
I risultati sono buoni, ma stiamo parlando di percentuali piccole, è un genere di nicchia che però ha grandi potenzialità soprattutto se diretto agli adulti. Se si vendono i fumetti perché non si dovrebbero vendere i libri illustrati per adulti? Perché poi credere che l’arte si limiti alla pittura e alla scultura e non anche all’illustrazione? E perché credere che si possano leggere solo le lettere e che un libro illustrato non sia anch’esso narrativa? E, in ultimo, perché pensare che ai bambini piaccia leggere solo tenere favole con animaletti simpatici e buoni e talvolta un lupo che nel tempo sta diventando sempre più smidollato?
Nell’era dell’iPhone dove la comunicazione è velocissima c’è spazio e pubblico per tutto, non credo che il digitale sia nemico dell’illustrazione, si può coesistere e non dimentichiamo che l’illustrazione si dirige sempre più spesso verso il cinema, e dunque che veicolo migliore di un iPhone o un Android per vedere un filmato in qualsiasi momento?
Qual è l’arma di seduzione sulla quale fa leva l’illustrazione?
La mancanza di parole… Siamo talmente vincolati dai codici, dai modelli, dai limiti che ci autoimponiamo che di fornte all’illustrazione, come un tempo di fronte all’arte, siamo liberi di vedere, pensare e immaginare quello che vogliamo, aiutati dall’artista che, quanto più è bravo tanto più grande è l’universo che spalanca davanti ai nostri occhi.
Un’illustrazione racchiude e sussurra un mondo di cose lette, viste, dette e non dette, vissute e non vissute.
Il circo ha in sé tutti gli elementi immaginifici che solleticano la creatività: le luci, lo spettacolo, gli animali, i poveri animali, le bestie feroci, le bestie umane, il puzzo delle fiere, i freaks, i fenomeni, ma anche la bellezza e la leggerezza dei trapezisti e delle contorsioniste… ha la fascinazione della magia e dentro di sé la musica dello spettacolo. E comunque l’illustrazione non ha limiti…può raccontare anche il nero. Come le parole, se ben scritte, possono fare conoscere universi interi.
Un tempo l’illustrazione veniva utilizzata molto anche sulla stampa, penso ad esempio alle bellissime copertine della Domenica del Corriere, diverse delle quali fra l’altro dedicate ad episodi legati al circo. Ritiene che anche oggi l’illustrazione potrebbe essere un buon veicolo di notizie?
Credo che sia una tendenza che sta ritornando, basta guardarsi in giro, anche se non è più sola com’è giusto che sia. L’illustrazione è divenuta arte come la fotografia e entrambe sono perfette per narrare e comunicare.
Gli autori delle illustrazioni che pubblichiamo: