di Ruggero Sintoni
Il Circo della Pace dal 2007 al 2012, è stato un evento unico e, a tutt’oggi, probabilmente irripetuto per l’eccezionale coralità che è riuscito a costruire intorno a sé, rappresentando per la città di Bagnacavallo e la Romagna uno straordinario segno distintivo a livello, inaspettatamente, internazionale.
Il Circo della Pace nasce nel 2007 da un’idea di Ruggero Sintoni (Accademia Perduta/Romagna Teatri) e Alessandro Serena (Circo e Dintorni) per qualificare il periodo delle festività natalizie nel centro storico di Bagnacavallo. L’idea era tanto semplice quanto logisticamente impegnativa: riportare nella Piazza principale di una città un tendone circense. Tale tendone avrebbe ospitato, anno dopo anno, un’esperienza di Circo Sociale da diverse parti del mondo: scuole create dall’impegno, umanità e professionalità di artisti che si sono dedicati a recuperare bambini e ragazzi di strada, offrendo loro un riparo, l’insegnamento di un’arte, un riscatto sociale e professionale. L’intero incasso degli spettacoli sarebbe poi stato destinato alle varie Associazioni, aiutando così il proseguimento delle loro missioni. Prese così forma il progetto che ha visto ospitare, nella sua prima edizione, i ragazzi di Bucarest dell’Associazione Parada che il clown Miloud aveva scoperto e recuperato nel sottosuolo fognario della capitale rumena dove essi, orfani e senzatetto, si riparavano dal freddo. Grazie a queste prime “linee”, Il Circo della Pace incontra immediatamente l’entusiastico consenso e coinvolgimento del Comune di Bagnacavallo e delle Istituzioni. Consenso e coinvolgimento che in brevissimo tempo si sono allargate a una straordinaria “cordata” umanitaria, fino ad abbracciare l’intera collettività bagnacavallese: Associazioni di Volontariato e di Categoria, Club, Industriali e Imprenditori, fino alla Parrocchia, ai Carabinieri e a normali cittadini. Ognuno, con le proprie competenze, possibilità e disponibilità, ha contribuito alla realizzazione dell’evento, diventandone protagonista insieme agli artisti.
Con il suo piccolo variopinto tendone e la contagiosa vitalità dei ragazzi di Bucarest, la prima edizione de Il Circo della Pace viene inaugurata la sera del 22 dicembre 2007, andando in scena tutti i giorni, fino all’Epifania, per un totale di 21 repliche. La straordinarietà dell’evento, allora ancora un “esperimento”, viene captata dai media che si precipitano a Bagnacavallo per documentare e realizzare, tra i tanti, servizi telegiornalistici di RAI e Mediaset, trasmessi nelle edizioni serali di punta dei giorni di Natale e S. Stefano, traghettando così la piccola città di Bagnacavallo agli onori della cronaca nazionale. I numeri parlano da soli: 21 repliche ‘sold out’ (alcune aggiunte fuori programma per l’esuberante richiesta del pubblico), 3.000 spettatori, oltre 20.000 euro di incassi. Con una risposta così unanimemente entusiastica, Il Circo della Pace passa da esperimento a realtà, valorizzato anche dal libro Il Circo della Pace di Paolo Martini e Roberto Pozzi – ed. MobyDick – e da una tesi di Laurea Specialistica alla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano), e nella sua seconda edizione (2008/2009), ospita le performance fisiche e acrobatiche dei ragazzi di Sarakasi (Nairobi, Kenya). Un nuovo, enorme successo di pubblico e una nuova esposizione mediatica nazionale.
La terza edizione (2009/2010) ha avuto per protagonista il Circo Para Todos di Calì (Colombia) che, con il suo spettacolo funambolico e aereo, conquista nuovamente il pubblico. È in questa occasione che il Circo della Pace eleva i suoi già numerosi Patrocini con quelli della Camera dei Deputati, Ministero degli Affari Esteri, Ente Nazionale Circhi e Agis Emilia-Romagna. Giunge e altresì il primo, prestigiosissimo riconoscimento ufficiale: l’Adesione del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano che consegna al Sindaco di Bagnacavallo la Medaglia della Presidenza della Repubblica. Nel 2010/2011 arrivano a Bagnacavallo i bambini afghani della Fondazione Mobile Mini Circus for Children di Kabul. Nasce subito una nuova “storia d’amore” tra la città e l’irresistibile allegria di quei bambini che proponevano uno spettacolo tanto naif quanto divertente, incrementando ancora di più i numeri (4mila spettatori per 30mila euro raccolti a favore della Fondazione) e l’interesse mediatico che diventa internazionale: il giornalista inglese Duncan Kennedy della BBC giunge in città per realizzare un servizio trasmesso dall’emittente nel suo World News.
Non solo: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita a Ravenna nel gennaio 2011, sceglie di incontrare i ragazzi afghani, confermando così il suo sostegno già espresso con la medaglia conferita l’anno precedente. A chiudere il cerchio di un’edizione già di per sé eccezionale, la regista tedesca Nat Wilms realizza, in quell’occasione, il docu-film Circo della Pace, selezionato in importanti Festival cinematografici internazionali. Il successo de Il Circo della Pace diventa incontenibile e per l’edizione 2011/2012 gli ideatori del progetto scelgono di compiere un ulteriore passo avanti, in una direzione diversa. Mantenendo salda “l’anima” che ne aveva sempre caratterizzato il valore solidale e sociale, Il Circo della Pace, invece di ospitare esperienze esistenti, si propone di produrre uno spettacolo inedito, il cui cast era composto da artisti provenienti dai paesi dell’Europa dell’est, partners del progetto Homeless: oltre ad Accademia Perduta e Circo e Dintorni, la Fondazione Ocelot (Polonia) e Magyar Circus Art (Ungheria).
Scopo del progetto è quello di promuovere lo scambio degli artisti circensi sul territorio europeo, la circolazione in Europa di una nuova produzione nata dal dialogo creativo tra artisti di diversa nazionalità, valorizzando il circo come occasione di visibilità su tematiche legate all’emarginazione sociale su scala europea. Presentato nel bando Cultura 2007-2013 della Commissione Europea, il progetto Homeless ne ottiene il sostegno entusiasta, piazzandosi al quarto posto fra oltre cinquecento proposte con un punteggio di 96/100. Nasce così Casa dolce casa di Marcello Chiarenza, Alessandro Serena e Carlo Cialdo Capelli: uno spettacolo acrobatico, poetico, onirico e minimale, che è riuscito a incantare il pubblico, senza distinzioni d’età. Insignito nuovamente della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana, Il Circo della Pace viene anche invitato al Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo che, nel 2012, propone una sezione dedicata alle esperienze di circo sociale più rilevanti nel mondo.
Partito dalla piccola cittadina romagnola, Il Circo della Pace, in sole cinque edizioni, è diventato un vero “fenomeno”, parola abusata ma in questo caso appropriata. Un fenomeno, culturale e sociale, osservato, studiato e applaudito per l’indiscutibile valenza umanitaria e per i tanti elementi che la sua originalità, la sua unicità hanno saputo fare emergere.