di Ahara Bischoff
A Yakutia, situata nella Siberia orientale, si trova il circo stabile più al nord del mondo. In pratica l’avamposto circense nell’area con temperatura minore di tutto il globo. In inverno si arriva a meno settanta gradi, fatto che rende la vita non semplice. È qui che si è appena concluso il primo forum internazionale dedicato al tema: “Arti circensi nell’Artide”. L’evento è stato organizzato dall’intraprendente direttore del circo Sergey Rastorguev, già fregiato del titolo di artista emerito russo.
Il forum, come spesso accade nelle ex repubbliche sovietiche dove è stato creato il modello di Circo di Stato, è stato seguito passo per passo dai responsabili più alti delle istituzioni culturali del paese, sino al vice Ministro della cultura o all’ex Presidente della Repubblica, ed era basato su di un ciclo di conferenze, dibattiti e spettacoli. Tre giorni che hanno avuto come obiettivo di favorire lo scambio delle esperienze europee con quelle russe ed indigene e di definire possibili strategie di sviluppo per il circo stabile locale, il Sakha Diamond Circus, così chiamato per la caratteristica volta a forma di diamante (uno dei prodotti locali di punta).
Alle conferenze sono intervenuti l’artista e regista kazako Daulet Dosbatyrov, Helmut Grosscurth, editore della rivista Planet Circus, i responsabili del Festival Internacional del Circ Ciutat de Figueres, Genis Matabosch e Joan Mompart, Irina Osintsova, direttrice artistica dello Studio del Circo di Mosca, Alessandro Serena, professore di Storia del circo dell’Università di Milano, la sottoscritta, in qualità di coordinatrice artistica di Circo e dintorni, e il giornalista Alexander Thomas. La delegazione italiana ha illustrato le attività del Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi di Verona e della formazione universitaria, per poi soffermarsi in particolare in un’esposizione sull’attività dell’Ente Nazionale Circhi. Agli interventi dei singoli partecipanti ha fatto seguito un interessante e costruttivo dibattito. Molti ospiti si sono meravigliati dall’importante funzione dell’Ente Nazionale Circhi nel nostro paese.
Al forum sono arrivati i saluti della leggenda della clownerie russa, Oleg Popov, del nuovo direttore del circo Bolshoi di Mosca e star dello spettacolo popolare Edgar Zapachny e di Maxim Nikulin, direttore del circo titolato al padre.
Va notato che un tale momento di discussione, anche se all’altra parte del mondo, è sempre un’occasione di confronto fra operatori internazionali perché, a differenza di altri contesti più popolari e affollati, si trova qui la giusta tranquillità per uno scambio ragionato delle opinioni.
Gli ospiti internazionali hanno anche avuto la possibilità di assistere ad un particolare spettacolo organizzato per il sessantesimo compleanno del direttore, il citato Sergey Rastorguev, che ha dimostrato uno stato di forma invidiabile presentando in maniera quasi perfetta la performance di giocoleria etnica che lo aveva reso celebre all’inizio della propria carriera nei primi anni ’90. Lo spettacolo era completato da artisti di buon livello, come il Trio Martin di equilibristi alla pertica e al rullo (di recente al festival di Monte Carlo), ma anche altri. Tutti affiancati da un gruppo di giovani studenti yakutiani impegnati anche in danze tipiche locali.
L’intero evento si è svolto sotto la cupola a forma di prisma del circo inaugurato nel 2004. Tale foggia è anche presente sia nella architettura dello stabile, che nel disegno delle luci con installazioni laser.
In realtà il Circo yakutiano sta per festeggiare il suo ventesimo anniversario, in quanto aveva iniziato la propria attività già sin dal 1994 su decreto del primo presidente Mikhail Yefimovich Nikolayev in un vecchio garage. Oggi ha il nuovo locale stabile da circa mille spettatori e raggruppa 230 impiegati, tra cui 100 artisti, molti dei quali diplomati alla Scuola del Circo di Mosca. Il circo ha prodotto negli anni numeri che si sono distinti nei più prestigiosi festival internazionali, come Premiere Rampe (a Monte Carlo), Mosca e il nostro Latina. Di recente inoltre è stato realizzato un intero spettacolo con connotazioni etniche ed uso di animali nordici come uccelli polari, renne o volpi bianche che è in tournée nella Russia dell’est, in attesa di recarsi anche in Europa. Comparato con altri stabili ex sovietici il circo a forma di diamante è relativamente giovane. Ma ha aspirazioni legittime ed importanti, fra le quali l’ampliamento dello stabile con una sala prove da dedicare allo studio di nuove creazioni artistiche e la creazione di una Scuola Nazionale di Circo per dare ai bambini sparsi nelle regioni nordiche la possibilità di apprendere tale forma d’arte.
Gli ospiti internazionali del forum hanno a più riprese potuto assaggiare le particolari specialità siberiane, come cubetti di pesce congelato, zuppa alla lingua di renna e latte di cavallo fermentato. E hanno ricevuto in dono tradizionali monili locali. Gli usi, i costumi e le abitudini gastronomiche cambiano a seconda di latitudine e longitudine, ma l’amore del pubblico per il circo pare davvero universale.
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