di Massimo Malagoli
Gabriel Dell’Acqua (24 Gennaio 2010) ha debuttato solo cinque anni fa con un numero di verticali che data la sua giovanissima età non è una esagerazione considerare di alto livello tecnico tanto che in poco tempo ha conquistato l’Oro in ben tre festival. La sua è una storia interessante – sui generis – perché nella sua famiglia sia paterna che materna (Canestrelli) non esistono artisti in questa specialità e la sua formazione è stata fatta “in casa” senza alcun insegnante specializzato ma solo grazie alla passione di mamma Anita.
Gabriel come nasce il tuo numero?
Ho iniziato a provare nel 2015 quando avevo cinque anni seguito quasi esclusivamente da mia mamma perché mio papà Danilo era impegnato nella organizzazione e conduzione del complesso di famiglia, il Circo Ac- quatico Dell’Acqua. All’inizio gli esercizi di base: spaccate, punte, e un po di ripetizioni generiche per rinforzare la muscolatura. Poi un po’ per volta si è iniziato con le verticali. La scelta di questa tipologia di numero non è venuta da me bensì è stata la realizzazione di un sogno che aveva mia mamma. Mi ha raccontato che lei aveva questa passione sin da quando frequentava l’Accademia del Circo a Cesenatico ma gli istruttori le fecero montare un numero di antipodismo e icariani con suo fratello e sua sorella, non seguendo il suo desiderio. Poi al Festival del Circo di Monte Carlo del 2007 vide il verticalista bulgaro Encho Keriasov (Clown d’Argento) e da lì si promise che prima o poi avrebbe realizzato qualcosa in questa disciplina. Ho debuttato il 16 ottobre 2018 a Catania nel circo di mio nonno Marcello. Di quel giorno ricordo solo che ero molto teso e che poco prima di entrare, in controporta, scoppiai a piangere. Tutti cercava di tranquillizarmi e in effetti una volta entrato in pista feci il numero bene. Anche se certo non era ai livelli attuali.
Il Festival del Circo di Latina costituì il tuo vero lancio.
Si. Nel 2020 fui invitato a Latina che quell’anno, a causa della pandemia, aveva solo artisti italiani. Io avevo 10 anni e forse perché ancora molto giovane non ho vissuto quella esperienza con grande tensione, sottovalutando l’importanza che poteva avere. Ricordo che appena arrivati rimasi colpito dalla grandezza dello chapiteau e dalla imponenza della barriera e delle luci. E poi rammento che avevo sempre molto sonno perché ero l’ultimo numero in programma, mentre al circo ero abituato ad andare a dormire presto. Di quella esperienza molte cose mi sono ancora oggi descritte dai miei genitori o le realizzo vedendo alcuni video. Certo Latina fu per la mia carriera fondamentale perché mi videro (in presenza o online) molti direttori e impresari tanto che ricevetti subito l’invito per altri tre festival russi ma due purtroppo a causa delle restrizioni per il Covid vennero annullati. L’unico festival russo che ho potuto fare è stato quello di Sochi, che si è svolto online, nel quale ho avuto il massimo riconoscimento ma essendo “virtuale” non mi ha creato quella emozione che avrei probabilmente avuto se fosse stato in presenza. E poi sarebbe stata la mia prima vera uscita estera.
Quali altre esperienze importanti hai avuto?
Dopo Latina siamo ritornati alcuni mesi in Sicilia all’Happy Circus di Fulvio Medini perché il circo di mio nonno Marcello era chiuso. Ma nel frattempo ai miei genitori arrivavano diverse telefonate di impresari che volevano avere informazioni e disponibilità. Importante fu l’estate del 2021 perché partecipai al Gran Gala du Cirque a Pescara nell’ambito delle manifestazioni di Funambolika con un cast d’eccezione e poi ad Agosto al Magic Circus a San Marino. Lì credo mi vide per la prima volta Elio Casartelli, il “boss” del Circo Medrano. Tanto che un paio di giorni dopo mentre ero in macchina con i miei genitori telefonò per propormi di fare parte della compagnia per la tourneè 2021/22. Ero felicissimo di quella proposta perché avevo sempre sentito parlare di quel complesso come uno dei più belli ed infatti l’esperienza è stata bellissima.
Il primo vero festival estero è stato European Youth Festival di Wiesebaden nell’ottobre 2022.
Si, è stata la mia prima gara fuori dall’Italia e forse perché ero più grande l’ho vissuta con maggiore emozione. Ho conosciuto molti artisti stranieri, lo spettacolo era bello. Ricordo che mi fecero provare parata e finale un sacco di volte. Ero più sfinito per le prove dei balletti che non per tutto il resto.
Non hai mai pensato ad un secondo numero diverso dalle verticali?
Assolutamente no! Il mio numero non è ancora terminato e devo ancora inserire diversi “trucchi”. Attualmente provo due tre ore al giorno. Se all’inizio mi ero avvicinato a questa specialità per il desiderio di mia mamma adesso mi sono proprio appassionato, la sento mia e in questo momento non posso pensare ad altra tipologia di numero se non a questa. Il mio idolo è Encho e vedo moltissimi video suoi ma anche di altri artisti famosi, per cercare di imparare e carpire ogni singolo segreto.
Quale è la tua “pista dei sogni”?
Dobbiamo distinguere fra festival e spettacoli. Come festival vorrei poter partecipare a Monte Carlo ma per questo credo dovrò aspettare ancora qualche anno vista l’età. Per gli spettacoli invece ho tre sogni: Knie, Roncalli e il Cirque d’Hiver Bouglione. Però già oggi sono molto felice perché da ottobre 2023 per otto mesi lavorerò in Spagna al Cirque Mystike della famiglia Rossi che ha creato un nuovo spettacolo molto moderno e con una impostazione originale. Sarà la mia prima permanenza per tanti mesi fuori dall’Italia.
Sei un bravissimo artista, ma a scuola?
Attualmente sto facendo la terza media. La scuola mi piace e complessivamente vado abbastanza bene. Negli ultimi due anni sono stato quasi sempre in Lombardia dove agisce il circo Arbell di mio nonno Armando e quindi mediamente potevo stare due o tre settimane nella stessa scuola e questo è un aiuto per lo studio. Poi da settembre farò le superiori, ma in questo caso sarà online. Il mio mondo è il circo, dove voglio diventare un bravissimo verticalista ma voglio anche avere un diploma.
Tempo libero?
Certo, ho anche del tempo libero. Non mi piacciono i videogiochi. Quando non vedo video di artisti “verticalisti” la mia passione è il calcio. Tifo la Juve, anche se è un periodo difficile. Gioco come centrocampista e ci stiamo preparando per il torneo di giugno dei circensi ai lidi ravennati dove ci saranno due squadre di “giovani promesse”.
Disciplina, passione, talento: tre doti per molti altri lustri di successo.