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di Salvatore Arnieri

La Clique, un’icona del Fringe Festival di Edimburgo, ha una volta di più dimostrato il suo status di tappa imperdibile per i visitatori del festival scozzese. L’atmosfera intima della spiegeltent, l’energia travolgente dei performer e il flusso fluido dei numeri si combinano per creare un “circus cabaret” dal gusto unico. Questo spettacolo si presenta come una moderna e irriverente rivisitazione del circo classico, con una sequenza di numeri circensi e di burlesque, intervallati da intermezzi comici provocatori e guidati dalla voce di un presentatore. Come per ogni buon circo che si rispetti, gli artisti provengono da diverse parti del mondo, tra le quali Australia, Stati Uniti e Francia.

L’origine de La Clique risale al 2004, quando il format è stato ideato dall’australiano David Bates proprio in occasione del Fringe Festival. Negli quasi vent’anni dalla sua creazione, lo spettacolo ha ospitato artisti eccentrici provenienti da ogni dove. Uno dei tratti distintivi è il palco di dimensioni ridotte, non più grande di 4 metri di diametro, che crea un’esperienza estremamente intima tra performer e spettatori, conferendo allo show una potente efficacia.

Tra gli artisti di quest’anno che meritano sicuramente menzione, spicca Tara Boom, che presenta due numeri: uno audace e ironico di hula hoop e un altro più tecnico di antipodismo con ombrellini. La presenza di istruttori di scuola cinese negli istituti australiani ha portato alla diffusione di alcune discipline tradizionalmente legati all’Oriente (come appunto l’antipodismo con gli ombrelli di carta) tra le nuove generazioni di artisti australiani.

Nella straordinaria carrellata di performance, poi, i Daredevil Chickens offrono una comicità spudorata ed esilarante, dimostrando che la clownerie può essere espressa in modi unici e non convenzionali. La newyorkese Heather Holidays stupisce con un elegante numero di mangiatrice di spade e un’entrata intrigante, e rara, basata sulla rigurgitazione. Lo show prosegue con un numero di palo cinese, che rappresenta tecnicamente il punto forte dell’esibizione, un numero di sospensione capillare, un numero di “appendiabiti aereo” e una versione curiosa delle cinghie, con le fasce ancorate al palco per nuove possibilità di utilizzo.

L’uso sapiente delle luci aggiunge valore e raffinatezza ad ogni atto, mentre la scenografia, benché minimale, fornisce un ambiente che mette in risalto gli artisti, permettendo loro di brillare senza distrazioni inutili. In sintesi, La Clique è stata una meravigliosa esperienza. La miscela esplosiva di umorismo, audacia e buon circo ha regalato al pubblico un’ora memorabile. Questo spettacolo rappresenta brillantemente una delle tante nuove forme che l’arte del circo ha incarnato negli ultimi anni. Chiunque abbia avuto il piacere di assistere a questa produzione porterà con sé ricordi indelebili. Un circo unico.