Nel 1951 il Circo Nazionale Togni s’insedia in piazza Sant’Agostino e offre spettacoli a Milano per sei settimane, dal 20 gennaio al 4 marzo. L’anno dopo ai Bastioni di Porta Volta, arriva il 19 settembre e tiene la scena per dieci settimane, fino al 23 novembre, entusiasmando oltre 300 mila milanesi nonostante la concorrenza del circo Jarz in Corso Vercelli.
Darix Togni respira insieme ai milanesi. Sono frequentissimi gli spettacoli benefici che regala a fin di bene. Come quello organizzato dal Corriere Lombardo per raccogliere i fondi del «Pranzo dei diecimila» che viene offerto a Natale ai poveri milanesi.
Quando lascia il suo pubblico, Darix Togni, avverte lo strappo e “a nome di tutti: dai domatori alle ballerine, dai clowns ai cavalieri, dagli acrobati agli angeli volanti”, esprime riconoscenza e gratitudine, “memore delle calorose accoglienze riservategli dalla Cittadinanza di questa sempre più amabile metropoli, dal cuore veramente «grande così».”
Per il Natale del 1953 la famiglia Togni al gran completo conquista Milano: Ferdinando ai cavalli, Darix ai leoni, Cesare e Oscar al trapezio. C’è Ercole alla guida del Circo Nazionale Togni, e passa alla storia la grande sfilata per le vie della città: 178 carri, 200 artisti, oltre 500 animali. A Porta Volta il circo è sempre pieno.
E’ uomo da kolossal Darix Togni. Conquista le copertine la famosa traversata delle Alpi sulle orme di Annibale, accompagnato da tre elefanti, due cammelli, due lama, due muli.
Il 29 dicembre 1962, quando il Darix Togni è attendato a Porta Volta da appena una settimana, la tragedia che sembra interrompere la lunga e fortunata avventura milanese: un incendio devastante polverizza il tendone. Darix è piegato ma non si spezza. Domato l’incendio, ai tanti che accorrono sul posto per portare la loro solidarietà e per chiedere notizie sul futuro, Darix risponde: “Il Circo non si ferma, annunciate pure che il primo gennaio lavoreremo».
Lo spettacolo riprenderà infatti secondo la promessa, ma nel Palazzo dello Sport che le autorità mettono a disposizione. Sul luogo dell’incendio va anche il card. Montini, futuro Paolo VI. E parte la gara della solidarietà che coinvolge tantissimi cittadini milanesi (ma non solo: le donazioni arrivano da nord a sud e anche dall’estero). Commuove l’Italia il bambino che decide di donare i suoi risparmi al circo andato distrutto perché possa riprendere lo spettacolo.
Il Corriere della Sera dà conto “dell’incontro affettuoso che c’è stato tra la gente di circo e il suo pubblico” e della “inattesa, curiosa trasformazione che ha visto il recinto della fiera di Milano aprirsi, anche con i suoi padiglioni, per ospitare un nugolo di artisti a due e a quattro zampe”. Darix riceve il gonfalone del comune e annuncia che per la solidarietà concreta che Milano ha dimostrato, il nuovo circo si chiamerà «Circo della Madonnina».
Nell’ottobre del 1963 l’inaugurazione del nuovo chapiteau, ovviamente a Milano: “Con l’aiuto dei bambini milanesi e di tutti i bambini d’Italia ho ricostruito il più grande giocattolo del mondo”.
Il gladiatore ormai è un uomo popolarissimo. Mike Bongiorno lo vuole con sé al quiz “La fiera dei sogni”.
Darix rientra a Milano il 18 dicembre del 1969 con uno spettacolo faraonico: il Circo nell’Acqua, dove la tradizione si sposa agli effetti speciali. Non solo artisti di caratura mondiale (come i cecoslovacchi Omankowsky del Circo di Stato di Praga, funamboli eccelsi, divenuti celebri per avere attraversato in equilibrio sulla corda tesa le cascate del Niagara) ma la novità che lascia tutti a bocca aperta: una enorme vasca con mille metri cubi di acqua con giochi di luce e navigata da una vera gondola.
Sono stati 25 anni di successi, seppure con qualche disavventura che non manca mai.
Il 15 ottobre del 1976, a pochi minuti dalla mezzanotte, una leucemia fulminante spegne per sempre Darix Togni quando è ricoverato al Policlinico di Milano. Sono i figli di Darix, Livio, Corrado e Davio, a raccogliere il testimone. Ma questa è un’altra storia.