L’Ente Nazionale Circhi, associazione di categoria dei circhi italiani, che deve essere consultata (lo prescrive la legge che regolamenta l’attività dei circhi e dello spettacolo viaggiante) prima di assumere simili decisioni, per il momento non è stata interpellata dall’amministrazione di Milano. Anzi, Circo.it a pochi giorni dall’insediamento del sindaco Pisapia, ha inviato una mail al suo ufficio stampa per chiedere un’intervista proprio su questi temi, e raccogliere quindi il punto di vista del primo cittadino. Ottenendo prima la risposta che “l’intervista di persona al sindaco non è possibile” ma con le domande via e-mail sarebbe stato possibile ottenere le risposte di Pisapia. Accadeva il 22 giugno, ma il 28 l’ufficio stampa faceva sapere che “al momento non possiamo rilasciare questa intervista”, ma avremmo potuto rivolgerci all’assessore Boeri. Il quale, prontamente interpellato attraverso la mail della sua segreteria, non ha nemmeno risposto. Non c’è problema, noi siamo sempre qua. Una delle domande che ponevamo era proprio attinente: “Oggi l’attività dei circhi con animali è consentita da una legge dello Stato, ma non manca un acceso dibattito fra favorevoli e contrari: qual è il punto di vista del sindaco di Milano? Pensa che possa esserci un punto d’incontro fra l’esigenza di salvaguardare un’arte, e dunque anche un indotto economico per migliaia di famiglie che basano il loro sostentamento sull’attività circense, e il rispetto delle specie esotiche (e non) impiegate negli spettacoli?”
Milano pensa di accodarsi a Bologna invece di tracciare una propria e innovativa posizione? Noi continuiamo a pensare che la capitale italiana della cultura, dell’innovazione, dello spirito imprenditoriale, debba semmai guardare alle grandi capitali europee (quantomeno) per trarre spunti interessanti. Parigi, Barcellona, Bruxelles, ad esempio, che puntano sull’arte circense (senza divieti) anche come indotto culturale, economico e turistico. Per non parlare della Russia, degli Stati Uniti e della Cina.
La città di Milano che si appresta a vivere l’Expo 2015, dovrebbe sapere che già nel 1881 l’Esposizione Nazionale Industriale e Artistica, inaugurata il 3 maggio e conclusa l’1 novembre, ospitò in pieno centro una magnifica struttura in legno, quella del circo Renz.
C’è poi un altro tema, che sviscereremo in questi giorni con servizi approfonditi. Lo si potrebbe intitolare “Milano et circenses”. Milano e il circo sono un binomio storico. Darix Togni dice niente? Soprattutto in alcuni periodi dell’anno, come durante le festività natalizie, lo spettacolo della pista di segatura è seguito da migliaia e migliaia di milanesi. Possibile che con un colpo di spugna si possa cancellare tutto questo? E possibile che la giunta che si è insediata a Palazzo all’insegna della libertà decida di mettere i ceppi ai circhi? Noi non ci crediamo.