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BAM Circus. Là dove c’era il circo ora c’è una città

di Francesca Colombo

La Biblioteca degli Alberi – BAM è un parco pubblico a Milano nel quartiere di Porta Nuova, un
giardino botanico contemporaneo, uno spazio di verde urbano nato grazie a un progetto di
rigenerazione urbana dello scalo ferroviario della stazione Garibaldi, nel luogo dove negli anni ‘70
e ‘80 si installavano i luna park e i tendoni dei circhi.

I cavalli luminosi della Compagnie de Quidam (foto di Alessandro Villa, dall’archivio BAM).

Per la gestione del nuovo parco BAM nel 2019 nasce un’innovativa partnership pubblico-privata tra il Comune di Milano, COIMA e la Fondazione Riccardo Catella alla quale viene affidata la responsabilità della manutenzione, della pulizia, della sicurezza e della attivazione con un programma di animazione culturale. A me viene affidato sin dall’inizio il ruolo di Direttore Generale e Culturale di BAM per l’impostazione e la gestione di tutta la start up. Da subito abbiamo voluto mettere la cultura al centro, come attivatore del parco e come strumento di ingaggio della comunità. L’idea strategica è stata quella di poter creare un modello nazionale,  un teatro a cielo aperto, un’agorà contemporanea che potesse parlare ai cittadini attraverso il linguaggio universale dell’arte con format innovativi e contenuti site specific. Assieme ad un team di professionisti selezionati, creiamo un programma culturale innovativo, che conta oltre 300 esperienze all’anno, gratuito, immerso nella natura e capace di valorizzare la biodiversità del parco. BAM si è posto quindi in ascolto del territorio per definire un’identità chiara e una missione ambiziosa: diventare un luogo inclusivo, nel cuore di Milano, dove tradizione e innovazione dialogano in armonia, la cultura diventa un ponte verso la contemporaneità e veicolo di impatto sociale. Fin dalla sua fondazione, BAM si pone come motore di connessione che ispira una partecipazione collettiva trasversale, coinvolgendo tutte le fasce della popolazione. È uno spazio di comunità in cui la cultura genera un impatto sociale e culturale concreto. Il valore di questa visione è stato riconosciuto nel 2024 con due prestigiosi premi: il Dubai International Award for Best Practices, promosso da UN-Habitat e dal Comune di Dubai, e il LivCom Awards, sostenuto dalle Nazioni Unite. L’idea di creare BAM Circus, un festival dentro il programma culturale annuale di BAM,  mi è nata dal desiderio di raccogliere e valorizzare la storia di questo luogo che sorge dove c’erano le Ex-Varesine. Un luogo, una cultura, una ricca tradizione che negli anni ’70 e ’80 ha ospitato i più celebri circhi itineranti italiani con spettacoli indimenticabili, come  quelli delle famiglie Togni e Orfei, e incantato bambini e grandi appassionati del circo, tra cui Federico Fellini, Paolo Grassi e Giorgio Strehler. Un doveroso riconoscimento all’identità del luogo in cui oggi sorge il parco. Tradizione, contemporaneità, comunità, impatto sociale, meraviglia sono gli ingredienti su cui fin dal 2019 abbiamo iniziato a lavorare per costruire un progetto che oggi è diventato non solo identitario del programma culturale di BAM, ma anche un punto di riferimento nel panorama performativo nazionale e internazionale: BAM Circus – il festival delle Meraviglie al parco. Un festival che vede nella cultura una leva essenziale per incrementare l’inclusione e il cambiamento sociale, restituendo all’arte di strada il suo valore aggregante e riattivando le persone nel processo d’appartenenza al territorio. Dalle sue origini BAM Circus ha coinvolto 32 compagnie nazionali e internazionali provenienti da 12 Paesi, ha ingaggiato 139 volontari, ha richiamato un pubblico di 105.000 persone con un programma che conta più di 45 eventi per ciascuna edizione.

La zona delle Varesine quando vi attendavano i circhi.

La sfida è stata quella di concepire un format innovativo che fosse strumento per costruire comunità, capace di connettere le persone attraverso l’esperienza artistica e l’emozione della meraviglia. Emozione che è stata fonte di ispirazione di BAM Circus, proprio per la sua capacità di accendere la fantasia e il piacere di stare insieme in mezzo alla natura sentendosi uniti. Un pensiero che abbiamo voluto raccogliere in un Manifesto delle Meraviglie in 11 punti, e che è già stato firmato da  circa 2.000 cittadini, pensatori, artisti, e opinion leader, a dimostrare il grande bisogno di meraviglia e bellezza. E che se il lettore vorrà sottoscrivere potrà farlo dal sito di BAM (www.bam.milano.it). Lanciato nel 2022, dopo due anni di studio e ricerca, BAM Circus ha richiesto una visione a 360 gradi: un grande lavoro di ricerca e di selezione da parte del team di BAM, dalla definizione di un messaggio chiaro e coinvolgente alla selezione  dei partner di riferimento, tra i quali Open Circus guidato da Alessandro Serena; dalla collaborazione con le realtà locali, all’adesione a importanti network nazionali e internazionali (Circostrada, Community Arts Network, Progetto Quinta Parete). Il progetto ha unito un’offerta performativa di altissimo livello, con artisti di calibro internazionale (Compagnie de Quidams, Transe Express, Yoann Bourgeois Arts Company, Grupo Puja!, L’Homme Debout) a una serie di iniziative collaterali che hanno arricchito e completato l’esperienza del pubblico (pic-nic open-air a tema circense, laboratori partecipativi per bambini e adulti e attività wellness immerse nella natura). L’intero programma è stato sostenuto da un piano strategico accuratamente elaborato, che ha integrato marketing, promozione e comunicazione al fine di raggiungere anche le periferie della città e i segmenti più fragili della popolazione, oltre ad un solido piano di fundraising per ottenere un impatto ampio e duraturo. Un progetto ambizioso e complesso, che mette l’inclusione, l’accessibilità e la comunità al cuore di ogni decisione, confermando la cultura come strumento di unione e crescita condivisa.

Il funambolo Andrea Loreni attraversa lo spazio tra i grattacieli (foto di Raffaele Cappelli, dall’archivio BAM).

Tra i tanti progetti sociali realizzati nell’ambito del festival, nel 2022, BAM ha creato un ponte culturale tra Milano e Palermo collaborando con Chapitô Danisinni, associazione che opera a Palermo attraverso le arti circensi, utilizzandole come strumento pedagogico e creativo ad alto impatto sociale. Questa sinergia ha dato vita a una doppia esperienza: un workshop realizzato a Milano a cura di Chapitô Danisinni, e la performance “BAUCI”, commissionata da BAM e realizzata dalla compagnia Quattrox4, presentata a Palermo nell’ambito di una collaborazione resa possibile grazie alla Fondazione EOS. Un’iniziativa significativa che ha coinvolto oltre 300 persone, promuovendo valori condivisi di inclusione e comunità. Nel 2024, BAM ha confermato il suo impegno verso le fasce più fragili della popolazione collaborando con Don Virginio Colmegna e SON, progetto di abitare solidale rivolto a persone con disabilità o situazioni di particolare vulnerabilità. Questo dialogo attivo ha permesso di coinvolgere gli ospiti delle residenze negli eventi del festival, confermando ancora una volta il potere inclusivo del linguaggio circense. Fin dalla prima edizione, BAM collabora con la Scuola di Arti Circensi e Teatrali di Maurizio Accattato, un punto di riferimento sul territorio meneghino per l’educazione alla fisicità e l’impegno sociale, grazie a iniziative come i Pronto Intervento Clown, rivolti alle marginalità del capoluogo lombardo. Ogni anno, BAM costruisce progetti (performance, laboratori) con la Compagnia Quattrox4, centro per il circo contemporaneo a Milano che valorizza le potenzialità espressive, sociali e culturali delle discipline circensi operando nelle periferie della città. Costante è il dialogo anche con l’Ente Nazionale Sordi (ENS), che ha evidenziato come il linguaggio universale del circo possa diventare uno strumento di coinvolgimento per la comunità sorda. Una collaborazione che si è concretizzata nella traduzione di alcuni momenti cardini del festival nella Lingua dei Segni Italiana (LIS) ribadendo il valore di un festival realmente accessibile. L’impatto sociale di BAM Circus non si esprime solo attraverso la creazione di progetti e collaborazioni con realtà sociali, ma si riflette anche nella proposta artistica stessa. Grazie a un’attenta ricerca e curatela, il festival utilizza il linguaggio universale del circo per affrontare temi di grande attualità, raccontando storie capaci di stimolare riflessioni profonde su questioni globali. Esempi emblematici includono lo spettacolo della compagnia L’Homme Debout (2024), che affronta con intensità temi come lo sfollamento, l’esilio e la migrazione, portando in scena il toccante viaggio di un bambino profugo ispirato alla drammatica storia di Alan Kurdi. Un altro momento significativo è Gipsy Marionettist (2024) di Rasid Nikolic, portavoce della cultura Rom in Italia, che ha avvicinato il pubblico alle vicende storiche, culturali e sociali di questa minoranza. La partecipazione collettiva e il coinvolgimento diretto della comunità sono pilastri fondamentali del progetto. Ogni edizione si distingue per grandi azioni partecipative che abbattono le distanze tra artista e pubblico, promuovendo una crescita reciproca e continua senza barriere. Dai momenti di confronto tra creatori e spettatori, ai laboratori che permettono al pubblico di contribuire alla realizzazione di scenografie, fino agli spettacoli che coinvolgono attivamente la comunità e alle installazioni che prendono vita grazie all’intervento diretto degli spettatori. Nel 2023, la performance Démocratie della celebre Yoann Bourgeois Arts Company ha offerto a Milano un’esperienza immersiva che ha coinvolto il pubblico in esercizi di equilibrio, invitandolo a sperimentare l’importanza della cooperazione, dell’ascolto reciproco e dell’empatia. Nel 2024, la performance itinerante di Paris Bénarès e l’atmosfera coinvolgente creata da Archibald Caramantran hanno ulteriormente sottolineato l’impegno di BAM nel mettere il pubblico al centro delle proprie proposte artistiche, trasformando il parco in uno spazio di connessione aperto, privo di distinzioni di genere, età o provenienza. Con questo festival, ricco e multidisciplinare, BAM ha saputo raccogliere l’eredità storica del circo nei luoghi in cui opera, rilanciando l’arte circense e delle strade non solo come forma di spettacolo, ma anche come progetto culturale in grado di stimolare la partecipazione attiva dei cittadini. La forte affluenza di pubblico registrata in sole tre edizioni, più di 100 mila persone, insieme al significativo sostegno delle istituzioni pubbliche (Ministero della Cultura, Regione Lombardia), confermano il valore sociale e pubblico del festival, dimostrando come il circo possa essere un potente strumento di coesione, coinvolgimento e trasformazione delle comunità. Uno dei momenti più intensi e che meglio racchiudono il significato profondo del Festival è l’inaugurazione della seconda edizione (26 maggio 2023), con la traversata funambolica urbana più alta di Italia con l’artista Andrea Loreni, sospeso tra il Bosco Verticale e la Torre Unicredit, accompagnato dalle musiche commissionate da BAM a Cesare Picco e suonate su un pianoforte a coda nel parco. Diecimila volti rivolti al cielo, cuori ed occhi colmi di meraviglia. Un’esperienza di umanità condivisa, testimonianza della forza unificatrice della cultura, capace di superare ogni barriera e generare un profondo senso di appartenenza e di comunità.

Un momento di spettacolo e condivisione durante il BAM Circus (foto di Dimitar Harizanov, dall’archivio BAM).