Ama gli animali da sempre. Nella città in cui è amministratrice comunale, Cava de’ Tirreni (circa 53 mila abitanti), ha ricevuto dal sindaco la delega alla “tutela degli animali” oltre che alle pari opportunità. E’ giovane, ha 31 anni e si “definisce alle prime armi come esperienza amministrativa”. Ma ha le idee chiare e i comportamenti sono ancora più cristallini. Annalisa Della Monica, eletta nel Comune in provincia di Salerno con una giunta di centrodestra, è un po’ come San Tommaso: preferisce vedere, toccare con mano, appurare di persona.
A Cava de’ Tirreni il 10 febbraio è arrivato il circo Oscar Orfei (ci è rimasto fino al 14) e, come accade spesso, gruppi politici e animalisti hanno subito opposto un rifiuto preventivo: no, il circo con animali a Cava non deve attendarsi. “Rifondazione comunista mi ha inviato una nota nella quale affermava di non volere più il circo a Cava”, spiega Annalisa Della Monica a Circo.it. E’ la stessa area politica che ha fondato in città un’associazione animalista che si chiama “Venganch’io”. La stessa che domenica 13 febbraio si è piazzata davanti al circo Orfei, ha diffuso volantini e urlato al megafono i soliti slogan.
Cosa deve fare un amministratore pubblico in casi come questi? Ascoltare chi urla più forte o chi, pur rimanendo in silenzio, al circo vorrebbe andarci, magari con tutta la famiglia? E magari anche chi, non da ultimo, il circo lo fa e ha diritto a farlo perché dispone di tutte le autorizzazioni, così come prevede la legge? La consigliera alla tutela degli animali ha scelto la strada più corretta, quella del buonsenso e della legalità, si potrebbe dire: “Siccome ci sono persone che il circo non lo sopportano ed altre che invece lo vogliono, ho deciso di cercare un punto di equilibrio. Ho formato una commissione costituita da un consigliere di maggioranza, uno di minoranza e un medico veterinario, peraltro senza nulla togliere alle prerogative dell’Asl che è l’organo competente”, aggiunge Annalisa Della Monica. E il gruppo è andato a mettere il naso fra gli animali del circo. E cosa ha scoperto? “Volevamo appurare lo stato di salute degli animali, verificare eventuali segni di maltrattamento, se godevano di uno stato di benessere fisico completo… E io ci sono rimasta”, ammette candidamente la delegata alla tutela degli animali del Comune di Cava. “Ho visto degli animali tenuti e trattati benissimo. Un enorme elefante libero, non legato alla catena, che gironzolava all’interno del circo come fosse un animale domestico, si vedeva chiaramente che non aveva segni di maltrattamento, seguiva gli inservienti come un cagnolino. Se fosse stato maltrattato non si sarebbe comportato così. E la stessa cosa per tutti gli animali, tigri comprese, che godevano di un ottimo stato, bellissime… cercavano le coccole e si lasciavano accarezzare anche da noi”. Quindi lei non dà per scontato che dentro i circhi gli animali siano per forza maltrattati e sottoposti a torture, come ripetono alcuni dei gruppi più fanatici che si definiscono animalisti… “Assolutamente no, e infatti ho voluto verificare di persona”. Questo però le attirerà le critiche di quei fanatici… “Lo so, ma io dico: se uno è animalista deve esserlo fino in fondo. A quel punto bisogna chiudere le macellerie perché comunque vendono carne di animali uccisi. Non dovremmo più mangiare polli, pesce, niente. Io penso che non sia possibile fare proprio gli estremisti”.
La lezione di Cava de’ Tirreni insegna una cosa molto semplice: ci sono i professionisti dell’animalismo, ai quali in ultima istanza non interessa lo stato di salute degli animali nei circhi, ma ce l’hanno con i circhi per partito preso. E ci sono gli amanti degli animali, che prima di sparare nel mucchio, prima di coprire di accuse infondate e infamanti i circhi, si prendono la briga di appurare come trattino gli animali. Più in generale, in Italia ci sono gli animalisti prevenuti, i quali speculano su battaglie che procurano loro una rendita di posizione e vantaggi anche economici. Si pensi solo a tutti gli affidamenti di animali, pagati dallo stato o dagli enti pubblici, che finiscono a queste associazioni. E ci sono i tanti che amano gli animali e non trovano nulla di strano nel fatto che alcune specie, nate in cattività, cresciute nei circhi e trattate con tutto il rispetto e la cura possibili, possano continuare a far divertire piccoli e grandi.
Annalisa Della Monica si considera “molta attenta al benessere degli animali”. Il sindaco Marco Galdi le ha affidato l’incarico di seguire l’azione dell’Amministrazione finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo della tutela, dell’assistenza e dei servizi minimi per gli animali, in attuazione del programma elettorale della coalizione di governo cittadino. E lei ha dimostrato di esserne capace. Ma Della Monica è anche molto attenta ai diritti delle persone. Prima di decidere di non far lavorare un circo, da amministratore responsabile è voluta andare al di là degli slogan urlati. Il coraggio non le manca. E’ in prima linea anche sul fronte della legalità, come dimostra la foto che la ritrae insieme al sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino e al consigliere alle politiche giovanili Clelia Ferrara, alla fiaccolata che si è svolta a Portici per ricordare Teresa Buonocore, la 51enne uccisa a colpi di pistola mentre si recava al lavoro, perché aveva denunciato gli aggressori di sua figlia. “Teresa si è battuta per difendere la figlia e consegnare alla giustizia il bruto che approfittò della sua bimba di otto anni – ha dichiarato la consigliera Annalisa Della Monica – e non cercava certamente la morte. Gli assassini hanno colpito per inibire la coscienza e la volontà di chi lotta per una società non violenta. C’è tanto dolore in questa storia, tanto fango, ma anche tanta forza e voglia di riscatto delle donne e delle madri di Portici, di Napoli e di tutta Italia, in nome di Teresa e per le sue bimbe. Basta morire per essere libere…basta morire da donne per liberare tutti dall’orrore”. Annalisa Della Monica si batte per i diritti degli uomini e degli animali.